ALCUNE AVVERTENZE PER GLI STUDENTI CHE CHIEDONO LA TESI

1. La tesi non deve essere un trattato, nè deve necessariamente apportare un contributo originale, ma solo fornire la dimostrazione da parte del candidato di essere in grado di redigere una relazione su un argomento attinente il corso degli studi. Non sono accettabili le cosiddette tesi compilative, costituite da una collezione di parafrasi o sunti o citazioni testuali di brani dai testi consultati. In altri termini: la tesi va fatta non con le forbici ma con il cervello.

2. Il lavoro di tesi deve essere in primo luogo onesto. Ogni passo ripreso, o tradotto, da qualsivoglia fonte deve essere posto fra virgolette e la fonte chiaramente indicata, in modo che possa essere facilmente reperita. Va quindi sempre riportata anche la pagina. La fonte indicata deve essere sempre quella cui si è avuto diretto accesso. Se quest' ultima, che indichiamo come XY, fa riferimento ad una fonte ulteriore, poniamo ZR, si deve riportare come segue: ZR, p. , citato in XY, p. . Vanno evitate le parafrasi, che costituiscono una forma dissimulata di copiatura. Se si vogliono riportare integralmente le informazioni contenute in alcuni passi di un testo, queste vanno riportate testualmente e virgolettarle, invece che, ipocritamente, parafrasate. (La parafrasi consiste nel riportare il testo originale senza virgolettarlo, ma cambiando qualche parola e la costruzione della frase, per giustificare la mancata virgolettatura.)

3. Va sempre chiaramente indicata la fonte delle informazioni riportate nel testo. Va indicata chiaramente anche la fonte delle affermazioni e delle opinioni che non siano attribuibili allo studente ma che in qualche modo siano riprese, anche se non testualmente, da altri autori. Per fonte si intende l' autore, il testo e le pagine di quest' ultimo. In casi particolare si può fare riferimento a una fonte di diverso tipo (per esempio una trasmissione radiofonica, un colloquio con un esperto, ecc.).

4. Il sistema di citazione delle fonti può essere diverso, purchè ragionevole e coerente. Per motivi di praticità e autorevolezza si consiglia nell' indicare le fonti il sistema usato dall' American Economic Review; nel corso dell' esposizione la fonte viene riportata sinteticamente, indicando il nome dell' autore, la data e il numero di pagina. In fondo alla tesi segue la bibliografia completa delle opere citate. Obbiettivo della bibliografia è il reperimento il più possibile facile e chiaro delle fonti. Conseguentemente, per i libri vanno indicati l' autore (o gli autori) ovvero il curatore (i curatori), il titolo, il luogo di pubblicazione, l' editore, l' anno di stampa. Per gli articoli, l' autore, il titolo, la rivista (o il libro) in cui sono pubblicati, l' anno, il volume, il numero e le pagine della rivista che corrispondono all' articolo citato. Per risolvere i dubbi relativi al modo di citare e alle convenzioni bibliografiche correnti, si rinvia al testo di Kate Turabian, A Manual for Writers of Term Papers, Theses, and Dissertations, Chicago, University of Chicago Press, 1987 o edizione più recente; in particolare ne esiste una versione freeware che è liberamente scaricabile dal sito http://www.docstyles.com/cmsguide.htm e che è altamente raccomandata. Alternativamente ci si può rifare alle istruzioni contenute in testi in lingua italiana, quali quello famosissimo di Umberto Eco, Come fare una tesi di laurea, o simili.

5. Lo studente deve essere in grado di spiegare in dettaglio tutti i termini che usa, gli strumenti matematici e statistici e i concetti cui fa riferimento.

6. Il lavoro di tesi non si giudica dalle dimensioni, nè dalla elaboratezza della rilegatura. Una battitura spazio tre allo scopo di usare un maggior numero di fogli di carta e una rilegatura costosa costituiscono un inutile spreco di denaro (e di cellulosa) che potrebbe trovare miglior impiego.

8. Conviene allo studente, appena possibile, preparare uno schema provvisorio del lavoro, da riempire mano a mano che procede con la lettura dei testi, altrimenti rischia di dimenticare, o di non essere in grado di utilizzare al meglio, il materiale raccolto.

9. E' praticamente indispensabile l' uso del computer. Teoricamente parlando la tesi potrebbe anche essere scritta a macchina o a mano e poi data da battere in copisteria, ma si tratterebbe di una tecnica del tutto inefficiente, se non altro perchè il costo della battitura in copisteria sarebbe maggiore di quello di un computer, senza i vantaggi (anche di apprendimento) associati all’ uso di quest’ ultimo. Qualsiasi computer in commercio, anche di seconda mano, è atto alla bisogna.

10. Gradirei di essere tenuto al corrente del lavoro di tesi man mano che procede. Lo studente dovrebbe mettermi al corrente dei suoi progressi circa una volta al mese. Questa può essere l' occasione per lo studente di farsi spiegare i punti del materiale consultato dove ha trovato delle difficoltà. Per quanto riguarda gli elaborati parziali gli studenti sono pregati, prima di consegnarmeli, di verificare la sintassi delle singole frasi e la logica dell' insieme, al fine di risparmiarmi un lavoro inutile.

11. Uno dei pericoli di un' attività di studio e di ricerca in larga misura autonoma, come quella che la redazione della tesi comporta, è che chi la svolge può non rendersi conto di quanto (poco) tempo dedica effettivamente allo studio e alla ricerca. In particolare succede spesso che lo studente non si renda conto del modo con cui effettivamente distribuisce il proprio tempo e, in particolare, del fatto di perdere le proprie giornate in attività di scarso costrutto, dedicando così troppo poco tempo al suo lavoro di tesi, che anche per questo si prolunga oltre misura. Per evitare ciò si consiglia allo studente di registrare man mano quanto del tempo a sua disposizione dedica alla preparazione della tesi. E' altamente consigliabile farsi un orario di massima, che potrebbe essere, poniamo, fra le trenta e le quaranta ore la settimana per studenti a tempo pieno, distribuite in sei giorni alla settimana.

12. Non c' è niente di male se lo studente, dopo essersi fatto assegnare un tema per la tesi, scopre che questo non fa per lui e decide di chiederne uno diverso, a me o a un collega. Gradirei però esserne avvertito, in modo da poter utilizzare il tema precedente per qualcun altro.

 

Alberto Chilosi